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VERSO IL 71 GRAN PREMIO MERANO

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2010 06:57
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22/09/2010 15:00
 
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PASSAGGIO DEL TERRAPIENO
22/09/2010 15:01
 
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ALLENATORE FRANCO CONTU
22/09/2010 15:02
 
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A SINISTRA ALLENATORE PAOLO FAVERO
22/09/2010 15:06
 
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IL TALUS
23/09/2010 23:22
 
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1 ALARM CALL
c.b. 10 - (Solar One e Baranciaga) - 69 kg - fantino: C.Pieux; allenatore: S.All.J.Ortet; proprietario: Pharaon Naji (Fra)

Torna monsieur Jacques Ortet, e lo fa in grande stile e assieme a Christophe Pieux, unico jockey con quattro citazioni sull’albo d’oro del “Merano”. Per l’evento ha confezionato Alarm Call, soggetto tra i più quotati di Francia. In carriera ha vinto un milione di euro, tra i tanti successi il Grande Steeple d’Enghien (gruppo 2) nel 2009. Chi è dotato di buona memoria ricorderà che non si tratta della sua prima volta in Italia: fu secondo nello Staffe d’Oro 2004 sulla pista di San Siro. Dopo il successo a giugno nel Prix des Drags ad Auteuil, è rientrato sulla stessa pista una decina di giorni fa in siepi per un “giro di prova” e abbassare la mira in vista delle parabole meranesi.

2 ALPHA SPEED
c.b. 7 - (Vertical Speed e Anancagua) - 69 kg - fantino: S.Juteau; allenatore: J.Follain; proprietario: Follain Jerome (Fra)

Ha vinto, e bene, il Grande Steeple-Chase delle Fiandre un mese fa. E si sa quanto la prova di Waregem sia dura e quanti buoni cavalli abbiano ben figurato nel “Merano” dopo brillanti esperienze nello steeple belga. È il miglior risultato di una in carriera in crescendo, cominciata nelle periferie di Francia e giunta ora a maturità.

3 ASSELIN
c.b. 7 - (Kahyasi e Albana) - 67 kg - fantino: P.A.Johnson; allenatore: E.Galli; proprietario: Razza Dormello Olgiata (Ita)

Dopo un’onorevole carriera in steeple, quest’anno il talento di Dormello è stato dirottato in cross mostrando ancora una volta la sua duttilità ed esprimendosi subito all’altezza dei migliori specialisti. Ha infatti colto due successi in quattro uscite e il secondo posto domenica scorsa nel Premio delle Nazioni, il cross per antonomasia. La capacità di aver smaltito le fatiche ravvicinate dei 6000 metri rappresentano la maggiore incognita, ma il suo staff non ha saputo resistere al fascino di una partecipazione al Gran Premio in cui nelle ultime due edizioni ha onorato la firma classificandosi quinto (2008) e ottavo (2009).

4 BUDAPEST
c.b. 5 - (Montjeu e Run to Jane) - 67 kg - fantino: J.Bartos; allenatore J.Vana Sr; proprietario: Jasna (Cze)

Unico rappresentante della cavalleria ceca. Proviene dalle scuderie di Vana le cui – ormai consuete – sortite in Italia garantiscono risultati in alta percentuale. Budapest però, dopo un’ottima primavera incorniciata dai successi nello Steeple-Chase di Treviso e a Maia nel Premio Val di Non, in compagnie nobili, non ha rispettato le aspettative. Sulla strada per il Gran Premio è terzo sia nel Val Passiria sia nell’UNIRE. In sella uno degli interpreti più applauditi da Maia, Josef Bartos.

5 DUERO
c.gr. 8 - (Tioman Islan e Druzka) - 67 kg - fantino: J.Faltejsek; allenatore: G.Wroblewski; proprietario: Stajnia Bromierz (Pol)

Passaporto polacco ma meranese acquisito, il grigio di Wrobleweski è un metronomo. Quinto nello scorso “Merano”, quarto in quello di due anni fa, Duero è un passista che raramente non ripaga la fiducia. Ha un cuore grande così, difetta solo di spunto. Troverebbe difficoltà in caso di terreno pesante, altrimenti sarà tra gli attori protagonisti come nelle due prove di preparazione, Val Passiria e Unire chiuse ambedue con la piazza d’onore.

6 KANDINSKIY
c.b. 7 - (Soviet Star e Nilo of Time) - 68 kg - fantino: R.Romano; allenatore: P.Favero; proprietario: Scuderia D'Altemps Sas (Ita)

Sulla strada per il Gran Premio ha vinto l’Unire. Durante la stagione un solo passaggio a vuoto, nella giornata-no del Premio Val Passiria. Per il resto la solita consistente resa che lo pone da qualche anno nell’élite degli steepler d’Italia (l’anno scorso nel Gp è quarto) e lo definisce soggetto tra i più redditizi in circolazione: su 49 corse disputate in carriera, 40 volte è finito sul podio e tra queste 14 sul gradino più alto. Raffaele Romano in sella, l’allestimento è di Paolo Favero: ovvero, fantino e allenatore vincitori delle tre ultime edizioni del “Merano”.

7 OH CALIN
c.b. 8 - (Alamo Bay e Soicaline) - 67 kg - fantino: C.Monjon; allenatore: J.Langmeier; propietario: Baumgartner Ivo e Eshter (Svi)

Dopo una lunga trafila in Francia in cui splende una bella suite di vittorie (anche in gruppo 3) in età più giovane, quest’anno è emigrato in territorio elvetico ma non certo per svernare, approdando alla corte di Jürg Langmeier. Arriva sulla scorta di una terza piazza nel Gran Premio di Svizzera nel quale ha provato l’affinità con Christophe Monjon, e sulla stessa pista quest’anno ha già vinto in condizionata.

8 OUR HERO
c.b. 7 - (Oscar Schindler e Miners Own) - 67 kg - fantino: J.Moore; allenatore: C.von der Recke; proprietario: Caenepeel Filip (Ger)

La pedina tedesca dello campo, nelle mani di von der Recke. Rimane sul quinto posto nel Grande Steeple delle Fiandre, dopo una carriera trascorsa sugli ostacoli inglesi in categorie di secondo piano.

9 PUNCHO
c.gr. 7 - (Medaaly e Fast Valley) - 67 kg - fantino: J.Zuliani; allenatore: P.Quinton; proprietario: Ecurie des Dunes (Fra)

Supplementato al “Merano” dopo la convincente terza piazza del Grande Steeple a Waregem, nel quale rientrava dopo quasi un anno ai box. Evidentemente lo stato di forma ha convinto il trainer Quinton ha tentare l’avventura che a guardare il curriculum sembra ardua: Puncho presenta un’abbondante manciata di successi, ma sempre in ippodromi transalpini di seconda fascia.

10 RIGOUREUX
c.b. 10 - (Villez e Rouge Folie) - 69 kg - fantino: J.Reveley; allenatore: S.All.Macaire; proprietario: Fougedoire Robert (Fra)

Una striscia di dodici successi consecutivi basterebbe da sola come presentazione. Due di questi Rigoureux li ha colti proprio a Merano: il primo nell’agosto 2008 quando venne a tastare il percorso dominando Kandinskiy, il secondo lo scorso giugno davanti al compagno di colori Le Bazin nel Grande Steeple d’Europa. Affermazioni chiare e nette, esibizioni di classe e potenza che hanno lasciato il segno. Guillaume Macaire è l’ultimo trainer francese ad aver vinto il “Merano”: ha un’ottima chance per chiudere un digiuno che dura dal 2003. Prima di Maia, parentesi elvetica per Rigoureux nel Gp della Città di Lucerna. Vinto, naturalmente.

11 ROYAL VERRIE
c.b. 9 - (Epaphos e Irisiana) - 67 kg - fantino: D.Berra; allenatore: P.Peltier; proprietario: Philippe Peltier (Fra)

Secondo nel Gran Premio dell’anno scorso dietro a Sharstar: ha dimostrato di gradire il tracciato, di tenere la distanza ed è pure in ottima condizione come testimonia il secondo posto ottenuto il mese scorso nel Grande Steeple delle Fiandre dove giungeva sulla scorta di due corse di preparazione a fine luglio (una vittoria) in patria, lontano dai riflettori, dopo una lunga pausa seguita al “Merano” di cui sopra si dice. Un cliente da prendere con cautela, è tra i più attesi.

12 SHARPMON
c.b. 5 - (Montjeu e Sharp Sass) - 67 kg - fantino: D.Fuhrmann; allenatore: F.Contu; proprietario: sc. Siba

Talento cullato e cresciuto da Franco Contu. A quattro anni ha vinto tutto quello che c’era da vincere contro i pari età. Quest’anno prima ha pagato lo scotto del confronto con i più anziani, poi ha dimostrato di saper reggere il passo dei migliori, soprattutto nel bel successo nel Val Passiria. Malgrado qualche dubbio l’abbia riaperto la successiva, deludente prestazione nell’Unire, ha nelle corde un ottimo potenziale che un po’ d’acqua olierebbe a dovere.

24/09/2010 14:44
 
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E mentre assieme ai van viaggiano gli interrogativi che si moltiplicano con l’approssimarsi del Gran Premio, nel confronto fra Rigoureux e Alarm Call (quale dei due sarà il favorito?),

sulle previsioni meteo che chiamano pioggia alla vigilia (come sarà il terreno?), sulle reali possibilità degli italiani (chi ha maggiori chance?), è nato attorno al “Merano” un pomeriggio di corse bellissimo per numero di partenti e per quell’equilibrio che sempre solletica l’esercizio degli scommettitori.


Sfugge a questo quadro solo il Premio Tagliabue, classicissima riservata ai saltatori di tre anni, specchio di una stagione in cui tra le nuove leve dell’ostacolismo Favero ha impresso a fuoco il suo marchio, vincendo praticamente sempre. Salvo sorpresone, l’alloro non dovrebbe sfuggire alla scuderia D’Altemps che ha in Tullio Ostillio un soggetto dalla forza “selvaggia”, con quel modo spavaldo di affrontare avversari (come se non ci fossero, lui prende e parte avanti tutta) e ostacoli (ci si tuffa dentro senza alcuna titubanza, pazienza se a volte si difetta in precisione).

Lui da solo vale il prezzo del biglietto. Gli altri di Favero sulla carta se la giocano solo per una piazza, unico incursore è Oro d’Etruria targato Vana il cui compito pare arduo se non impossibile.
Ma andatevi a vedere il Premio Pardubice! Si correrà dopo il Gran Premio, ma non corre il rischio di essere snobbato.

Saranno in diciassette, tutti al primo anno da saltatori, ai nastri di partenza di questa siepi in cui c’è curiosità per rivedere all’opera Ecoute Moi, la grigia di Demaria che al debutto ha fatto stropicciare gli occhi, ma anche per capire la consistenza degli ospiti dell’est e in particolare di Age of Jape, uno che dalle sue parti in quattordici uscite ha vinto dodici volte tra cui il Derby slovacco e ha scelto il giorno più bello di Maia per il battesimo sugli ostacoli, e c’è interesse pure per vedere di che pasta sono fatti i tedeschi di Schnackenberg e von der Recke, e ancora per seguire gli italiani dai più rodati - Alealy, Piazzadispagna – alle nuove speranze – Adolfina, More Solito.


Equilibrio sovrano anche nel Biffi nel quale si cimentano ottimi siepisti, due di loro sono reduci dalla Gran Siepi vale a dire il germanico Soverness e il dormelliano Dannecker, ma il trio ceco Mideros-Terebesz-Kirasjer non vale meno mentre Cima on Fly e l’altro tedesco Our First Chesnut giocano da battitori liberi. E il copione è ancora all’insegna dell’incertezza nel Premio Panathlon, in un mix di vecchia e nuova guardia dello steeple.

Ma è anche il giorno di copertina per gentlemen e amazzoni e dei loro “gran premi”. Il Goldegg sono tremila metri ai quali si approcciano in quattordici, vi sfidiamo a scegliere tra i buoni nomi della parte alta della scala che dovranno gestire i chili e i pesini che grazie alla perizia si giocheranno chance importanti.

Il Trofeo Amazzoni Palace-Ceska è un vivace affresco del panorama di fruste in rosa. E infine il Premio Lucchesi, degna conclusione di un pomeriggio che, a dire il vero, si vorrebbe non finisse mai.
24/09/2010 14:54
 
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GIULIO ANDREOTTI DA GIOVANE A MERANO
27/09/2010 05:19
 
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6 17.10 - LXXI GR.PR.MERANO TRIS INT.12 - gr.i
E 380.000 - mt 5000 - steeple ch.


1° 10 RIGOUREUX 69 J.Reveley 6
2° 4 BUDAPEST* 67 J.Bartos 4 17
3° 7 OH CALIN 67 C.Monjon 8 1
4° 9 PUNCHO* 67 J.Zuliani 7 1.5
5° 12 SHARPMON 67 D.Fuhrmann 1 20
6° 11 ROYAL VERRIE 67 D.Berra 11 lont.
6 KANDINSKIY 68 Raf.Romano 5 cad.
5 DUERO 67 J.Faltejsek 10 cad.
8 OUR HERO 67 J.Moore 9 cad.
3 ASSELIN* 67 P.A.Johnson 12 cad.
2 ALPHA SPEED 69 S.Juteau 3 cad.
1 ALARM CALL 69 C.Pieux 2 cad.
P 1,64 - 6,07 - 6,55


27/09/2010 05:22
 
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Giù il cappello e applausi a Rigoureux, vincitore del 71° Gran Premio Merano Forst con una dimostrazione di superiorità che non lascia spazio a recriminazioni di sorta, nella giornata di festa di Maia celebrata da novemila persone.

In pista, ancora una volta il Gran Premio ha voluto ricordare che nulla è scontato e lo ha fatto al talus le cui insidie del secondo passaggio, quando il cuore della corsa comincia a palpitare sul serio, sono state fatali al battistrada Alpha Speed il cui ruzzolone come in un domino ha tirato giù Kandinskiy e Asselin (risparmiando così il solo Sharpmon tra gli italiani) e l’attesissimo Alarm Call.
Vice Rigoureux e con lui Macaire, sette anni dopo Tempo d’Or, riportando in Francia un alloro che proprio lui per ultimo fra i transalpini aveva acciuffato. Vince Rigoureux e con lui James Reveley, ventunenne fantino inglese alto come uno stanga e dal self control di un navigato professionista.


Oltre al poker del talus lungo la marcia si sono levati dalla disputa il tedesco Our Hero all’oxer e il polacco Duero al muro sulla penultima dirittura, restringendo a metà dei partiti la sparuta pattuglia dei reduci al traguardo.


Rigoureux è rimasto nella pancia del gruppo nella prima parte, ben nascosto anche se cercato dai binocoli, fino a quando dopo il maxi-capitombolo si è trovato in posizione di lancio. Reveley ha ringraziato e incassato, mettendosi alla coda di un Budapest arzillo come non mai. Ma dopo l’arginello di metà curva, lo stesso Bartos ha praticamente lasciato sfilare Rigoureux che quando ha annusato il traguardo ha macinato una progressione tritatutto, spazzolando via Budapest e diventando piccolo piccolo agli occhi dei pochi inseguitori rimasti in piedi. Sul palo Reveley ha fatto gesto di dare al cavallo tutti i meriti, e in parte è pure vero perché lui ha “solamente” assecondato con adeguata freddezza un fenomeno che, nessuno lo potrà mai dire con certezza ma un po’ tutti lo pensano, oggi nessuno avrebbe potuto battere.

Nemmeno, probabilmente, il suo avversario dichiarato Alarm Call ai più apparso appannato nel momento della caduta, anche se Pieux non è assolutamente d’accordo e dice che stava solo lasciando rifiatare il suo prima della lunga volata. Ha vinto Macaire, comunque, ha vinto Reveley, insomma, ma soprattutto ha vinto Rigoureux, perché ha vinto di 17 lunghezze senza che il suo jockey muovesse le mani.


Complici le numerose débâcle, giorno di gloria per il ceco Budapest che ha salvato la piazza d’onore da un'altra sorpresa, lo svizzero Oh Calin gestito come un salvadanaio da Christophe Monjon che con quanto risparmiato lungo il percorso ha trovato il guizzo per soffiare la terza piazza all’onesto Puncho. Quinto, e primo degli italiani, uno Sharpmon lontano, ancora vivo sulla diagonale di fronte alle tribune ma spentosi in un amen. Ma che fosse difficile quest’anno per i nostri lo si sapeva già alla vigilia. Così è stato, tuttavia per Maia, per Merano, per l’ostacolismo e per chi lo ama la festa è stata festa comunque.


E da un punto di vista tecnico ci si può consolare, almeno parzialmente, pensando al futuro con il nuovo successo (il quinto a fila) di Tullio Ostillio, l’invitto tre anni di Favero che come da previsioni ha impresso il suo marchio nel Tagliabue.

27/09/2010 05:27
 
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27/09/2010 05:29
 
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RIGOUREUX
27/09/2010 06:57
 
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GRAN PREMIO MOLTO SCADENTE, ALMENO DAL PUNTO DI VISTA TECNICO,DOVE SI SALVA IL SOLO RIGOUREX
CORSA DECISA SULLA CADUTA DI ALPHA SPEED ???

PENSO PROPRIO DI NO

ALMENO PER QUANTO RIGUARDA LA VITTORIA
NEL MOMENTO IN CUI CADE ALPHA , TRASCINANDO CON SE KANDINSKI E ALARM CHARM, PROBABILMENTE GLI AVVERSARI PIU PERICOLOSI,LA MIA IMPRESSIONE VISIVA
E CHE A PARTE RIGOUREUX, GLI ALTRI AVEVANO GIA FINITO LA BENZINA, NE DIMOSTRA IL SECONDO POSTO DI BUDAPEST, FINITOGLI A 17 LUNGHEZZE, MA SENZA CHE RIGOUREUX ,SI IMPEGNASSE PIU DI TANTO, VISTO IL DIVARIO CHE SI ERA CREATO SULL’ULTIMA CURVA, TRA SE E GLI AVVERSARI RIMASTI IN PIEDI
IL TERZO POSTO OH CHALIN AI DANNI DEL SUPPLEMENTATO
PUNCHO E IL DISPERSO ROYAL VERRIE (IL SECONDO ARRIVATO DEL MERANO SCORSO) NE SONO LA TESTIMONIANZA
MERANO BRUTTO E DA DIMENTICARE, OGGI AVREI VOLUTO VEDERE IN PISTA FRAMASSONE , PENSO CHE CONTRO RIGOUREX, IPOTESI PERSONALE, SE LA POTEVA GIOCARE TRANQUILLAMENTE
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