LA STORIA
E' dal 1935 che la storia infinita di questa affascinante corsa attraversa il nostro tempo e si ripropone ogni dodici mesi regalandoci sempre nuove emozioni. In vero, già prima di quell'anno Merano era nota per le corse dei cavalli che sotto l'impero Asburgico vi si disputavano, ma quella che possiamo definire "l'era moderna" data il suo inizio da quel 1935 in cui, in pieno ventennio fascista, il regime volle costruire questo ippodromo nell'odierna dimensione e collocazione ed attribuirgli la "specializzazione" di pista destinata prevalentemente alle corse ad ostacoli, seppure con una spiccata vocazione anche per quelle in piano.
Sempre per volere del Governo del tempo venne contestualmente istituita la Lotteria di Merano che, tra le poche lotterie nazionali, era quella con la maggior dotazione. Dire Gran Premio di Merano per le corse dei cavalli è come dire Gran Premio di Montecarlo per la Formula 1: è diverso da tutti gli altri e per questo ti prende in modo particolare. Ci sono molti GP, più importanti del "Merano" e molti si assomigliano, ma questo occupa un posto speciale, come Montecarlo, sia tra gli addetti ai lavori ed appassionati dello sport del cavallo da corsa che tra coloro che solo occasionalmente si affacciano al mondo dell'ippica.
Numerosissime le storie di uomini e cavalli che questa corsa potrebbe raccontare. A raccoglierle nel suo delicato ed avvincente volume "Fascino del Rischio" (Fabbri Editori) è stato un grande giornalista ippico del passato, Luigi Gianoli, che narra le vicende dei primi cinquanta anni di questa corsa. Un volume del quale consigliamo caldamente la lettura a chi volesse comprendere o solo conoscere un po' più da vicino questo straordinario avvenimento. Si chiamava Roi de Trèfle il primo vincitore, è stato il sauro Or Jack negli anni novanta a vincerlo per tre volte consecutive, Aegior condivide con lui questo primato ma in anni diversi, Pigalle lo ha dominato nel 1968 con una corsa che ha lasciato il segno, The Champ si chiamava il cavallo che lo vinse venendo da più lontano (Nuova Zelanda), e Creme Anglaise la cavalla che per prima ha vinto il "Merano" in rappresentanza di colori locali che sono saliti sul gradino più alto anche nel 2002 con Present Bleu.
Negli ultimi anni Merano è divenuta punto d'incontro dell'ostacolismo europeo e la sfida, un tempo ristretta alla sola Francia, si è arricchita della partecipazione dei cavalli tedeschi, austriaci, polacchi e della Repubblica Ceca. Proprio il cèco Masini della Stall Wrbna ha iscritto per la prima volta nel 2004 il nome di un cavallo di scuderia dell' Est nell'albo d'oro del Gran Premio Merano imitato nel 2006 da Kolorado appartenente alla stessa scuderia.
Potremmo parlare ancora di fantini vincitori e sconfitti che hanno corso per una intera carriera pensando sempre alla vittoria in questa corsa alcuni riuscendo ad afferrarla ed altri ai quali è sempre sfuggita e con loro allenatori e proprietari di scuderie che in questo GP vedono la "summa" di tutto il loro lavoro, delle loro fatiche, dei loro investimenti. Perché vincere il "Merano" è un'altra cosa e partecipare dalla tribuna come spettatori significa farsi prendere dall'evento: non puoi rimanere indifferente. Provare per credere!
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Riflettori puntati sul 71° Gran Premio Merano Forst nel talk show "Derby Zone" di Class Horse Tv, il canale dedicato al mondo dei cavalli (canale 221 Sky, canale 55 tivù sat). Di Merano e del suo massimo evento ha parlato Bruno Mellarini, presidente di Merano Maia, in un intervento telefonico durante la trasmissione in onda giovedì 16 settembre alle ore 21 e in replica venerdì 17 alle ore 10.30, sabato 18 alle ore 9, domenica 19 alle ore 10.30 e lunedì 20 alle ore 18.10.
Condotto da Flavia Rovereto, il talk show ha ospitato in studio Antonio Terraneo (giornalista di Libero), Alberto Cagnato (giornalista de Il Giornale) e Salvatore Mattii (la voce del trotto). Nel corso della puntata, oltre che del Gran Premio Merano Forst si è parlato di Varenne (è intervenuto telefonicamente Roberto Brischetto dell'allevamento Il Grifone) e del campionato italiano guidatori di Montegiorgio
71° GRAN PREMIO MERANO FORST - DOMENICA 26 SETTEMBRE
- 16 settembre - 20 rimasti dopo supplementazioni e secondo forfait
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Dopo il secondo forfait sono venti i pretendenti rimasti iscritti al massimo appuntamento dell’ostacolismo italiano. Tre cavalli sono stati supplementati, i due irlandesi Another Jewel e The Speedy Man in pista già nel Nazioni più il francese Puncho (trainer Quinton), terzo nel Grande Steeple delle Fiandre. Della corsa di Waregem in lizza per il Merano Forst anche il vincitore e il runner-up, vale a dire Alpha Speed (Follain) e Royal Verrie (Peltier, l’anno scorso secondo di Sharstar). Fra i transalpini i più attesi sono Rigoureux, il crack di Macaire già vittorioso a Maia, e Alarm Call, il fuoriclasse di Ortet che dopo un rientro di routine martedì sulle siepi di Auteuil farà rotta su Merano accompagnato da Christophe Pieux. La forma italiana sarà con tutta probabilità rappresentata da Kandinskiy (Favero) e Sharpmon (Contu). La rappresentanza delle scuderie dell’Est Europa sarà garantita dal polacco Duero (Wroblewski), possibili anche Budapest (Vana) e Nikodem (Holcak). Rimangono iscritti anche lo svizzero Oh Calin e il tedesco Our Hero.
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Mercoledì 22 settembre alle 9.30 la dichiarazione dei partenti.
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RIMASTI ISCRITTI
LXXI GRAN PREMIO MERANO FORST - euro 380.000 (STEEPLE-CHASE INTERNAZIONALE)
ALARM CALL(69), ALBA REALE(63½), ALPHA SPEED(69), ANOTHER JEWEL(69), ASSELIN(67), BUDAPEST(67), DUERO(67), GERBETT(67), IMPREZER(64½), KANDINSKIY(68), NIKODEM(67), OH CALIN(67), OUR HERO(67), PISTOL JACK(68), PUNCHO(67), RIGOUREUX(69), ROYAL VERRIE(67), SHARPMON(67), TARAKAN(67), THE SPEEDY MAN(67).
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- 9 settembre - 25 rimasti dopo il primo forfait
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LXXI GRAN PREMIO MERANO FORST - euro 380.000 (STEEPLE-CHASE INTERNAZIONALE)
GRUPPO I 4 e oltre m.5000 (Percorso n.6)
ALARM CALL(69), ALBA REALE(63½), ALPHA SPEED(69), ASSELIN(67), BUDAPEST(67), DOLLAR JACK(67), DUERO(67), ESPLENDIDO(67), GERBETT(67), GILMOUR(67), GLUECKSTAG(67), IMPREZER(64½), KANDINSKIY(68), KARA JACK(67), LIEVITO(67), MAGIC SLIPPER(67), NIKODEM(67), OH CALIN(67), OUR HERO(67), PISTOL JACK(68), RIGOUREUX(69), ROYAL VERRIE(67), RUBIS D'ALBAIN(68), SHARPMON(67), TARAKAN(67).
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- 5 settembre - Il Premio Unire promuove Kandinskiy e Duero
Il pomeriggio dell’Unire abbaglia di arancio D’Altemps: ennesima meravigliosa opera di Kandinskiy mentre registra un passaggio a vuoto Sharpmon. Era il più atteso del manipolo, il baio della Siba, però ha scialacquato una diligente condotta di gara con due salti finali da dimenticare che hanno lasciato libero il campo ai rivali, e per la precisione a Duero e Kandinskiy. Prima Romano poi Faltejsek hanno portato a spasso la compagnia lungo il tracciato a ritmi non trascendentali, per cominciare una lunga progressione all’ultimo giro.
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- Mentre Sharpmon agganciava il treno della coppia all’avanguardia, i cechi Sherento e Budapest andavano in affanno e lo svizzero Bet On Me abbandonava la compagnia. Ma quando tutti si aspettavano l’intervento di Sharpmon nel dibattito di testa, l’arginello all’apice della curva lo rimbalzava e Duero e Kandinskiy erano liberi di disputarsi la partita. Dopo il salto della siepe conclusiva sia accendeva un focoso testa a testa nel quale la spuntava Kandinskiy che, pur non dotato di cambio di passo miracoloso, aveva ragione di un Duero ostinato come sempre. Alle loro spalle, Sharpmon falliva anche l’atterraggio sull’ultimo salto, lasciando strada libera a Budapest per la terza moneta. Quinto Sherento a distanza.
Sia Romano sia l’entourage di scuderia che conoscono a memoria Kandinskiy dicono che ancora il top non è raggiunto: dichiarazioni di buon auspicio per l'ultima domenica di settembre.
- 1° settembre - Test a Maia e all'estero
Mentre domenica 5 settembre a Maia si corre il Premio Unire, anche all'estero si affilano le lame in vista del Gran Premio Merano Forst. Rigoureux – il crack di Guillaume Macaire dominatore a Maia del Grande Steeple d'Europa - non si è smentito e ad Avenches in Svizzera ha colto l’ennesimo alloro di una carriera superba nel Grosser Preis der Stadt Luzern. Secondo del quale è Gilmour, il ceco ben noto a Merano.
Si è inoltre corso martedì a Waregem il Grande Steeple delle Fiandre, tappa dalla quale spesso poi si fa rotta su Merano: ha vinto Alpha Speed (training Follain) su Royal Verrie (il secondo del “Merano” dell’anno scorso, allenato da Peltier), entrambi nell’elenco degli iscritti. Più dietro hanno chiuso altri nomi che figurano nella lista per il Gran Premio Merano Forst: Our Hero (il tedesco di Von der Recke, 5°), Esplendido (Chotard, 6°), Mouilleurdeponges (Cottin, 7°).
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IL PERCORSO
Percorso tra i più selettivi d'Europa, il tracciato del Gran Premio Merano si caratterizza per la spettacolarità data dallo svolgersi della corsa in gran parte sotto gli occhi del pubblico senza bisogno di ricorrere al binocolo. Gli ostacoli principali come la fence (10), la riviera (11) e l'oxer (14) sono vicinissimi alle tribune. Altro salto determinante è il doppio travone che i cavalli devono superare tre volte come secondo, dodicesimo e ventesimo ostacolo. Spesso la corsa ha il suo momento risolutivo quando nell'imboccare l'ultima curva, i cavalli saltano il siepone verticale numero 22 del percorso, che hanno già affrontato una volta come settimo salto. Ma anche la apparentemente innocua siepe d'arrivo, ventiquattresimo salto, dopo quasi 5000 metri può essere decisiva
ULTIMA EDIZIONE
27 settembre
70° GRAN PREMIO MERANO FORST - Euro 380.000 - Mt. 5000
Tempo: Bello - Terreno: Morbido
Ordine d'arrivo:
CAVALLO PESO FANTINO DIS.
1 SHARSTAR
69 R.ROMANO
2 ROYAL VERRIE 67 D.BERRA 2 1/4
3 LE BAZIN
68 G.ADAM 11
4 KANDINSKIY
68 J.BARTOS 4
5 DUERO 67 J.FALTEJSEK 3
6 NIKODEM 67 J.MYSKA 2
7 FLORESTANO
67 J.VANA JR 2
8 ASSELIN 67 X.HONDIER 1 3/4
9 OCEAN D'OR
69 A.BLAIS 15
10 FILS A PAPA 67 P.PEPRNA lont.
FE OSCAR DES PICTONS 69 M.REGAIRAZ
CD ST PETERSBOURG 67 D.COLUMBU
CD IMBIR 67 J.KORPAS
RIT HERODE QUERCUS 67 J.KOUSEK
Favola Sharstar - Bis del fuoriclasse di Rodolfo Casieri, Raffaele Romano e Paolo Favero centrano uno storico tris
Rimanere insensibili davanti a uno spettacolo così, neanche avendo un cuore di pietra ci si riuscirebbe. Sharstar ha vinto, diciamo pure stravinto, il suo secondo “Merano” consecutivo, il fantino Raffaele Romano e l’allenatore Paolo Favero il loro terzo di fila, consegnando alla storia una striscia record. Il pomeriggio di Maia è stato un caleidoscopio di emozioni con una punta d’orgoglio per un nuovo sigillo Made in Italy, firmata dal trainer meranese.
Merano, la città, ha accolto l’invito e colmato l’ippodromo, ottomila spettatori secondo le stime hanno assistito alla grande festa ruotata attorno alla superstar di Rodolfo Casieri. E proprio la commozione del proprietario milanese, che della compostezza fa etichetta, ci induce a dire che questo Gran Premio non poteva celebrare i suoi primi settant’anni meglio di così. Abbiamo visto ippici al di fuori dell’entourage del campione con gli occhi lucidi, abbiamo visto la platea trattenere il fiato e sciogliersi in un applauso più forte che mai.
Sharstar ha vinto con il piglio del più forte, da cavallo che al cuore abbina il calcolo, interpretato da un fantino raffinato e sicuro che ha limato i centimetri come solo lui sa fare. Binomio sublime.
I francesi hanno rispettato le previsioni e sono stati la minaccia più concreta, soprattutto in quel Royal Verrie che a onor del vero alla vigilia era il meno considerato della pattuglia transalpina. Ocean d’Or ha menato le danze giocando all’elastico per grande parte della marcia salvo poi sciogliersi al momento del dunque, ovvero al verticale che immette sull’ultima curva, Oscar des Pictons sembrava nel vivo della corsa in realtà smarrendosi nel dedalo di Maia («non ha digerito il tracciato», avrebbe dichiarato il jockey Regairaz), Le Bazin ha invece gravitato nella pancia del gruppo chiudendo terzo e pagando lo scotto della distanza, come ammesso dal suo pilota Blais. È stato dunque Royal Verrie, tenuto nascosto per tre quarti di gara dal bravo Berra, a reggere la parte del coprotagonista nel finale: «Dopo il penultimo salto – ha confessato il fantino francese – pensavo di poter acchiappare Sharstar. Noi andavamo forte, ma lui non ha ceduto di un millimetro».
Sharstar e Romano hanno sempre dato l’impressione di avere in pugno la situazione.
L’imponderabile è condimento essenziale delle corse a ostacoli, ma ogni rischio calcolabile Romano l’ha evitato: costantemente nelle posizioni di testa, con il battistrada Ocean d’Or nel mirino e il compagno di training Kandinskiy come riferimento.
Il muro lungo il rettilineo di fronte alle tribune consegnava la corsa scremata , saltavano uno di fianco all’altro i cinque candidati rimasti in lizza, i due faveriani e i tre francesi superstiti (Oscar aveva già ammainato le velleità), poi Romano decideva che era meglio evitare rischi al verticale e rubava in un amen la testa del gruppo. Et voilà, partita chiusa, Sharstar si sganciava di qualche metro mormorando venite a prendermi.
Un gioco che mandava in visibilio gli spalti,
mentre Royal Verrie si inchinava allo strapotere e Le Bazin, già lontano, firmava la terza moneta davanti a un signor Kandinskiy, a seguire Duero, Nikodem, Florestano e Asselin raccoglievano le briciole di Ocean d’Or. E la festa poteva cominciare, con l’inno di Mameli a incorniciare la gioia di Favero («grazie a tutto il team»), di Romano («mai avuto timore di lasciarmi sfuggire la situazione») celebrato da uno striscione (“vince sempre lui”, il succo), di Casieri inondato dalle strette di mano.
FONTE MERANO MAIA
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