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STORIE DI GIOCATORI DI CAVALLI

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2010 15:19
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20/10/2010 13:04
 
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Puntare sul cavallo giusto? non si puà mai essere sicuri
3 settembre 2009

Di Mauro Della Porta Raffo

CAMP DAVID

Un cavallo sicuro, che non può perdere?
Non ci credere. Chiunque te lo dica, non ci credere.
Anche se la voce che corre in sala ha qualche consistenza, troppe sono le possibili variabili e può capitare davvero di tutto.
Ricordo quella volta che nel mentre entravo in agenzia il ‘Cavaliere’ mi si fece incontro e, quasi sussurrando, mi disse: “Marvina alla terza di Firenze: puoi giocarci le mutande!”

Beh, gli diedi retta e mi ritrovai nudo.

Non che la cavalla non fosse da corsa.

Ci stava eccome e ci provò con tutte le forze, tanto che in dirittura, nel mentre, come scriveva la telescrivente, “avanzava al largo di tutti”, le scoppiò il cuore, si accasciò e morì in un amen.
Accade, però, che la ‘dritta’ te la dia uno che non può sbagliare, uno di quelli che il gioco lo controllano.

E’ raro, ma se così è, non hai scommesso, no. Hai messo i soldi in cassaforte e molti di più di quelli puntati.

Una trentina e più d’anni fa, pensavo mi fosse capitato.
Una corsa, l’ottava e ultima a Torino Trotto, nella quale l’amico ‘giusto’ garantiva assolutamente la vittoria di Camp David.
Mi diedi da fare e nella mattinata mi riuscì di mettere insieme quello che ai tempi si poteva considerare un discreto gruzzoletto, cinquantamila lire.

In sala, alle due, poco dopo l’apertura, eccomi in fila allo sportello.

“Gioco subito e poi me ne vado”, mi ero detto.
“Torno verso le sei e mezza a corse finite. Meglio evitare l’attesa e la sofferenza della diretta della corsa per telescrivente”.
A sera, eccomi di nuovo in agenzia, ma sul tabellone il risultato dell’ultima di Torino non c’è.

“Sono in ritardo”, fanno i due o tre che bivaccano ancora in zona, “Partono tra poco”.
“Si vede che è destino. Mi tocca seguirla questa benedetta trottata”, mi dico.

Pronti, via e sullo schermo le prime parole che appaiono sono: “Allo stacco della macchina, Camp David rompe rovinosamente e, rimesso, insegue lontano”.
Buona notte.

Mi viene voglia di scappare, ma dove diavolo vado?
Resto e, con distacco mano, mano decrescente, seguo il resto della cronaca.

Beh, la faccio breve: da lì alla fine, tra rotture degli altri, squalifiche, ritiri e improvvisi, ‘inspiegabili’ rallentamenti, pare che tutti non facciano altro che aspettare il rientro di Camp David che, risorto, stampa sul palo in un finale per me indimenticabile l’unico rivale ancora sulle gambe.

Fotografia, annunciano, ma è certo che il mio cavallo ha vinto.
Che dire – penso – se non che quella corsa era segnata al punto che tutti in pista si erano dati da fare per quel risultato?
Oramai tranquillo, allo sportello, aspetto la quota del totalizzatore.
Buona, sarà buona.

Alta non può essere se quelli che so io hanno ‘caricato’.
Un paio di minuti e il cassiere mi chiede il biglietto, lo controlla e mi conta la bellezza di ottocentonovantacinquemila lire.
Senza parole, incasso e vado verso l’uscita.

Fuori, sul marciapiede opposto, ecco quel tale: quello della soffiata sicura.
“Non dirmi che è davvero arrivato”, mi fa mentre, attraversando, mi avvicino.
Ho come un tuffo ritardato al cuore.

“Scusa”, replico quasi balbettando, “ma non avevate combinato?”
“No”, conclude, “Mi sa che hai capito male. Pensavo solo che quel Camp David avesse qualche chance.
Sono contento per te. L’angelo custode ti ha tenuto la mano sulla testa”.

SOTTOCORNO/MUSCOLONAR


Non so come davvero stiano le cose.
So solamente che le vecchie ‘bibbie’ del giocatore di cavalli di un tempo non ci sono più.

Parlo di quei due giornali, ‘Il Cavallo’ e ‘Trotto Sportsman’, che gli scommettitori compravano per studiare le corse e decidere, anche tenendo conto dei suggerimenti collocati in genere dopo l’elenco degli iscritti e le loro ultime prestazioni, le puntate.
La diffusione dei due organi specializzati era praticamente per zone geografiche: a nord tutti seguivano ‘Trotto Sportsman’ mentre al centro e al sud il più letto era ‘Il Cavallo’.

Ricordo, in proposito, un episodio che credo risalga al 1978 o al 1979 quando avevamo una casa di vacanze a Terracina.
Partito da Varese per raggiungere la famiglia colà, quasi arrivato, nei pressi di un porto canale, mi capita di vedere l’insegna della locale agenzia ippica e vengo immediatamente colto dall’idea di una scommessa.

In macchina, proprio il predetto ‘Trotto’ dal quale, al volo e dopo aver dato un’occhiata all’orologio per vedere le corse di lì a poco al via, traggo ispirazione.

Bene: alla quinta di Roma Tordivalle, dieci partenti.
I due favoriti – e, leggendo le prestazioni, concordo – sono Sottocorno e Muscolonar.

Entro e mi trovo in un locale stretto e lungo in fondo al quale, accanto a una porta aperta che dà sui campi, c’è un solo sportello abilitato a ricevere le scommesse.

Quattro o cinque gli anziani presenti e vedo che le loro massime puntate non superano le cinquecento lire.
Come deciso e attirando involontariamente l’attenzione degli astanti, annuncio al basito impiegato la mia puntata: “Ventimila di accoppiata alla quinta di Roma”.

Foglietto azzurro in mano, mi siedo aspettando di seguire la cronaca della corsa che mi riguarda.

Pronti, via.

Niente di speciale.

Neanche un palpito.

I ‘miei’ trottatori – Sottocorno davanti – prendono la testa e conducono tranquillamente fino al palo.
Mi accorgo che tutti mi guardano quasi fossi un marziano e proprio non capisco: non ho fatto niente di strano scommettendo sui favoriti.
Una quindicina di minuti ed ecco le quote: accoppiata (quella che mi interessa) ottocento e qualcosa, il che, in agenzia, significa ‘seicentodieci massimo’ e quindi per me la bellezza di un milione e duecentoventi mila lire.

Un colpaccio del quale non riesco a capacitarmi.
Allo sportello, in attesa del pagamento che tarda (“Saranno andati a farsi prestare i soldi”, penso), preso da un vicino tavolino ‘Il Cavallo’, così, giusto per cercare di capire qualcosa, scopro che per l’esperto di quel giornale, chissà perché, i ‘miei’ due trottatori erano gli ultimi della pista, assolutamente esclusi da ogni pronostico, la qual cosa aveva ovviamente orientato il gioco di Tordivalle, laddove proprio ‘Il Cavallo’ imperava, in tutt’altre direzioni.

Ben rimpinguato, ho trascorso quell’anno ferie decisamente più allegre.
Ci si potrà chiedere come sia possibile che gente e staff specializzati arrivino, esaminando gli stessi partenti, a pronostici assolutamente opposti, ma, al riguardo, è sempre valida la vecchia osservazione di Mark Twain:

“E’ la differenza di opinioni che rende possibili le corse dei cavalli”.


20/10/2010 13:29
 
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Se si parla di giocatori di cavalli è impossibile non andare a rivedere questo video:
www.youtube.com/watch?v=ZJCFSoZSze4
20/10/2010 14:08
 
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Era un ottobre di tanti anni fa, per la precisione il 9 ottobre del 1994.
Una vita fa, un’altra ippica forse.
Si parte da Roma, destinazione Montegiorgio, con la speranza di fare bene, la corsa non è tosta il cavallo è prontissimo gli avversari sono alla portata. A Roma c’è il sole, l’entusiasmo e la passione vincono sulla stanchezza e si parte la mattina alle 8.
Si arriva a Montegiorgio alle 11, freddo cane.
Io ero vestito con jeans leggeri , una lacoste e un golfino leggero, c’è aria di neve.
Freddo becco, mortacci vostra potevate dirmi dove finivamo.
La mia taglia già all’epoca non permetteva prestiti di vestiario, ma poco importa sto all’ippodromo.
Panino al volo e si parte con la prima corsa, in attesa della 7° la nostra.
Si prende la trio, bene in questo gioco è importante partire bene.
Ci si difende alla seconda e alla 3° , alla 4° corre Modern Jazz uno dei 2 cavalli che sono venuti con noi da Roma. La corsa è allievi, abbiamo l’1 (all’epoca c’era solo la pista tradizionale) alla guida c’è Daniele Neroni ,bravo a guidare e sveglio al punto giusto.
Si va in testa, si manda via un cavallo che tira, si torna in vantaggio ai 400 finali , ma in retta viene fortissimo Onda Vinci, col 15, e ci stampa sul palo. Poco importa, abbiamo caricato la piazza, un vero regalo sopra la pari.
Fa sempre più freddo, la neve è sempre più vicina. Vengo più o meno preso in giro da tutti per il mio abbigliamento estivo, ma la mente è la, alla corsa che cambia tutto.
Ci arriviamo ben sopra, attendiamo l’apertura.
Passaporto, il mio beniamino, apre 10.
Inizio piano piano a giocarlo, vincente e piazzato piano piano.
La quota sale, le mie puntate pure.
Certo il 5 non è il massimo,2000 metri abbiamo Ibiscus Fa di dentro che potrebbe esser duro da saltare. Sgambano i cavalli, Passaporto bellissimo come non mai.
Decido di fare anche qualche trio, la quota promette bene.
I cavalli partono, mai stato così vicino all’infarto.
Ibiscus va al comando Passaporto per fare partenza si butta di galoppo.
Mi si ferma tutto, penso a quanto ho giocato, se ho messo da parte i soldi pe tornare.
Metto le mani in tasca,vedo con sollievo qualche banconota da 100.000 lire, la cena è salva.
Mogio mogio mi avvio verso la scuderia, un freddo cane il golf leggero non serve a nulla.
I cavalli sono sull’ultima curva, Passaporto ha raggiunto il gruppo e sta di fuori all’ultimo.
In curva Romolo butta il cavallo al ciglio opposto della pista, la sagoma nera recupera.
Torno indietro di corsa, Mattii il cronista sta esaltando Masina, guidata dal fratello ormai avviata alla vittoria.
Il palo si avvicina, ma la sagoma nera ormai ha raggiunto Masina.
Il cronista esalta la perla di Mattii, un pazzo strilla in diretta “scappppppppppppppppaaaaaaa Romolooooooooooooooooooooooo”
Ricordo le parole di Salvatore Mattii “è Masina che vince facile facile, scusate c’è uno che urla qualcosa…vediamo il replay Masina che prende la meglio ma ma ma ma al largo è Passaporto,che fa un numero,che prende la meglio.
Iniziava a nevicare,così mi hanno detto io non mi sono accorto di nulla.Io so che mi ero tolto anche il golf, improvvisamente faceva un caldo che manco ad agosto.
So che sono uscito con una marea di banconote, me ne sono reso conto il giorno dopo quando sono andato in banca a versare.
Era un’altra ippica, le sonde erano rare al limite potevi trovare il cavallo di molla.

Manca quell'ippica, quando bastava poco per essere contento
20/10/2010 14:20
 
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INTERVISTA A GIGI, LA VOCE ROCA DELLE DOLOMITI

GRANDE INTENDITORE DI CAVALLI



LE VORREI FARE I COMPLIMENTI PER I PRONO DATI SU ROMA GALOPPO

I

GRAZIE PER I COMPLIMENTI , SE MI OFFRE UN CAPUCCINO CON DUE CORNETTI MI FAREBBE PIU PIACERE



VORREI CHIEDERLE COME A FATTO A PRONOSTICARE ALTA CHIARA E CAMPO SABINO ,RISULTATI POI VINCENTI , CONTRO OGNI LOGICA IN TERMINE TECNICO



PER ALTACHIARA ,LE DEVO DIRE CHE MI SONO SBAGLIATO,VOLEVO SCRIVERE
PARADISIACA, MA PER PIGRIZIA NON HO CORRETTO
MENTRE PER CAMPO SABINO DEVO RINGRAZIARE LA MIA NIPOTINA DI CINQUE ANNI CHE SI CHIAMA SABINA



COME MAI A SBAGLIATO CLAMOROSAMENTE ,LA SECONDA E SETTIMA CORSA



LI E STATO UN GIOCO DA RAGAZZI, MI SONO AFFIDATO AI QUOTIDIANI SPECIALIZZATI



QUALE E IL SUO GIOCO PREFERITO,E CI SPIEGHI I SUOI SEGRETI



IMPAZZISCO PER L’ACCOPPIATA, SPECIALMENTE CON LA CASSIERA DEL BAR , DI FRONTE ALL’AGENZIA


SECONDO LEI ESISTE IL PIAZZATO SICURO ?



CERTO CHE ESISTE, QUANDO IL MARITO DELLA SIGNORA DEL TERZO PIANO SI ASSENTA PER TRE GIORNI



E DELLE TRIO COSA NE PENSA



NON MI PIACCIONO MOLTO, PRIMO PERCHE SONO UN PO PUDICO, POI NON SAI MAI CHI E IL TERZO, PUO ARRIVARE CHIUNQUE, PENSI CHE L’ULTIMA VOLTA MI E CAPITATO UNO GRANDE E GROSSO CHE MI VOLEVA INCHIAPETTARE

COME FA UN PRONOSTICO TRIS ?

QUESTA CHE MI PONE E UNA DOMANDA FACILISSIMA

PRIMO NUMERO E IL GIORNO STESSO ,SE OGGI E IL GIORNO TREDICI QUELLO DIVENTA IL MIO CAPOGIOCO, POI PRENDO IL PRIMO NUMERO DELLA TARGADELLA PRIMA MACCHINA CHE INCONTRO,EVITO LE MACCHINE DI COLORE NERO, SA ,MI PORTANO SFIGA, INFINE INSERISCO L’ULTIMO NUMERO DEL PRIMO CELLULARE CHE MI CHIAMA,


E I SUOI RISULTATI ,SONO BUONI ?



SONO IN MEDIA CON TROTTO E TURF



A QUALCHE CONSIGLIO DA DARE PER VINCERE




SE LE DICESSI CHE E QUELLO DI NON GIOCARE ,SAREBBE LA RISPOSTA PIU LOGICA IN ALTERNATIVA PROVEREI AD ENTRARE , A CORSA FINITA , NEL SOFTWER ( ALCUNI PENSO CHE LO FANNO)



CI PUO RACCONTARE LA SUA VINCITA PIU CLAMOROSA



E STATO NEL 78, QUANDO SONO RIUSCITO A TAROCCARE UN BIGLIETTO ( SA ALLORA I BIGLIETTI VENIVANO SCRITTI A MANO ) TRASFORMANDO UNA CATENA DI SEI PERDENTI CON ALTRETTANTO VINCENTI SENZA CHE IL GESTORE SE NE ACCORGESSE



E LA PERDITA PIU COCENTE ?



QUELLA ME LA RICORDERO PER TUTTA LA VITA

ERA UN AGOSTO DEL 82, SI CORREVA A MONTECATINI,C’ERA UN CAVALLO CHE SULLA CARTA, NON POTEVA PERDERE, CONVINSI LA MIA NONNA , CHE MI VOLEVA UN BENE DELL’ANIMA, A GIOCARSI TUTTA LA PENSIONE,RIUSCII COME CLIENTE ABITUALE , E INSISTENDO PARECCHIO CON I PICHETTARI A FARMELO DARE A TRE DECIMI,
IN PARTENZA, IL CAVALLO CHE GIOCAI,SCHIZZO AL COMANDO PER DISTACCARSI PROGRESSIVAMENTE DAGLI AVVERSARI DI UN TRENTA QUARANTA METRI, PER AUMENTARE PROGRESSIVAMENTE , A CENTO METRI DAL PALO ,QUANDO SI AVVIAVA AD UNA FACILE VITTORIA, NON SEPPI TRATTENERMI DA CLASSICO E ANDIAMOOOOOO, CHE SI SPENSERO LE LUCI DELL’IPPODROMO
ALLA RITETIZIONE DELLA CORSA RUPPE AL VIA E FU SUBITO SQUALIFICATO



COSA LA RENDE PIU FELICE ?



SENZA DUBBIO LA NONA?



LEI MI VUOL FAR CAPIRE CHE LA NONA CORSA E DOVE CI AZZECCA DI PIU ?



NO. IO LE VOLEVO DIRE LA NONNA, QUANDO PRENDE LA PENSIONE



HA UN SOGNO NEL CASSETTO ?


NO, PERCHE NON HO NEMMENO LA SCRIVANIA



LA RINGRAZIO , E NON SO COME SDEBITARMI ,PER LA SUA CORTESE DISPONIBILITA



PER QUESTO, NESSUN PROBLEMA, MA OGGI C’E UN CAVALLO ALLA QUINTA CHE NON PUO PERDERE, SE MI PRESTA CENTO EURO, DOMANI GLIELE RENDO ????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????






20/10/2010 15:01
 
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DA UN ANNUNCIO


GIOCATORE DI CAVALLI

CERCA DONNA POSSIBILMENTE ILLIBATA E DI SANI PRINCIPI MORALI
, PER ALLIETARE LE GIORNATE ALL’IPPODROMO, CHE SAPPIA CAPIRE E MI SOSTENGA , OLTRE CHE MORALMENTE ,ANCHE FINANZIARIAMENTE
IN CASO DI PERDITA
SONO DOLCE ,SQUATTRINATO, MA MOLTO ROMANTICO

ASTENERSI PERDITEMPO E SENZA CONTO IN BANCA


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